Sono davvero sicuri i pigmenti da tatuaggio? Abbiamo chiesto aiuto a Federico Galliani, tatuatore in provincia di Milano specializzato nei tatuaggi realistici.
”Le condizioni di igiene e sicurezza riguardanti i pigmenti da micropigmentazione e da tatuaggio, e in generale di tutti i prodotti utilizzati per l’esecuzione di queste due procedure estetiche, sono regolamentate dalla Risoluzione ResAp(2008)1 sui requisiti e criteri per la valutazione della sicurezza dei tatuaggi e del trucco permanente.
Questa normativa, entrata in vigore il 20 febbraio 2008, sostituisce la precedente ResAp(2003)2 sui tatuaggi e il trucco permanente, e si propone di delineare nel dettaglio le norme igieniche e di sicurezza sui pigmenti da tatuaggio relative alla composizione ed etichettatura dei prodotti, la valutazione e divulgazione dei rischi, sino ad arrivare all’immissione dei prodotti sul mercato.
Il fine della risoluzione è quello di tutelare la salute di coloro che si sottopongono a un tatuaggio o a un trattamento di trucco permanente.”
Quali sostanze possono essere utilizzate? Sono naturali? Nocive per la salute?
“La risoluzione fornisce una precisa indicazione delle sostanze ritenute nocive, cancerogene, mutagene e tossiche e di tutte le sostanze che non possono rientrare nella composizione dei prodotti cosmetici. Allo stesso modo, si ha un elenco di sostanze che al momento possono essere contenute in tali prodotti.
La normativa prende in considerazione anche il grado di purezza delle preparazioni dei pigmenti, definendo i limiti di impurezza.”
Come devono essere conservati i pigmenti?
“Per quanto riguarda la conservazione, i pigmenti e i prodotti per tatuaggi e trucco permanente devono rispettare rigide regolamentazioni. Devono naturalmente essere sterili.
I pigmenti devono essere conservati in modo da preservarne la sterilità. È consentito l’uso di conservanti, a basse concentrazioni, esclusivamente al fine di prevenire una contaminazione, e non per correggere impurezze dovute a condizioni igieniche non ottimali o inadeguate.”
Quali elementi devono essere indicati sull’etichetta?
“Anche l’etichettatura rappresenta una fase essenziale del processo di produzione. Sull’etichetta dovranno essere indicati i seguenti aspetti:
- nome del produttore o del responsabile dell’immissione in commercio;
- indirizzo dello stesso;
- data di minima durabilità;
- avvertenze e indicazioni per l’uso;
- numero di lotto;
- ingredienti;
- garanzia di sterilità.”
Chi controllerà che tutto avvenga come indicato dalla Risoluzione?
“La risoluzione prevede che autorità competenti si occupino di monitorare costantemente che le attività di tatuaggio e trucco permanente, incluse la manutenzione, disinfezione e sterilizzazione degli strumenti, siano eseguite in conformità alla normativa.
Le autorità si occupano, inoltre, tramite l’ausilio di schede tecniche fornite dai produttori, di aggiornare con costanza la lista di prodotti idonei e di quelli vietati per la sicurezza di coloro che si sottopongono ai trattamenti.
Nel caso in cui un prodotto non sia ancora stato approvato e il produttore sia in grado di dimostrarne l’utilità e la sicurezza, questo può essere aggiunto alla lista di prodotti approvati.”
Qual è il suo consiglio per i clienti?
“In conclusione, quando si decide di sottoporsi a un tatuaggio, è essenziale rivolgersi a un professionista che sia in grado non soltanto di dimostrare le proprie abilità tecniche, bensì anche la propria attenzione nei confronti dei materiali e dei pigmenti utilizzati, al fine di tutelare la propria salute oltre che la propria immagine.”
Per maggiori informazioni sui tatuaggi v’invitiamo a leggere il blog del nuovo studio di Federico Galliani: https://whitelabeltattoo.it/blog/