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Estetica

Eliminare le rughe e prevenirle la formazione in modo naturale

Più passano gli anni e più ricerchiamo dei metodi validi per la riduzione del numero e della qualità delle rughe che sono comparse mese dopo mese. La formazione delle rughe è un processo che non può essere bloccato in nessun modo ma è possibile ridurne l’impatto sulla nostra persona. I metodi più conosciuti sono anche quelli più invasivi ma esistono dei metodi più delicati e naturali.

 

Perché si formano le rughe sul nostro viso?

La pelle del corpo è un tessuto vivo, come tutto in natura subisce delle alterazioni consistenti anno dopo anno dovute alla riduzione dell’elastina. Uno stile di vita poco sano, abuso di sostanze alcoliche, una riduzione delle ore del sonno durante la notte e un’iper esposizione al sole possono accelerare la formazione delle rughe. State bene attenti anche all’eccedere da nuovi metodi per combattere la calvizie come la ginnastica facciale dato che potrebbero aumentare considerevolmente la formazione di rughe nel giro di qualche anno e dare pochissimi (se non nulli) risultati sui capelli.

 

Metodi naturali per la riduzione delle rughe. Corretto stile di vita.

Alimentazione: un’alimentazione sana ricca di frutta e verdura è la base per una pelle sana e luminosa. La base della dieta mediterranea è già un punto di partenza. Alcuni alimenti come la mela, il melograno, l’uva, il salmone, pomodore, melone e le noci possono essere considerati degli alimenti che contrastano l’invecchiamento di tutto il corpo.

Bere un bicchiere di vino fa bene (la buccia d’uva contiene degli elementi essenziali per stimolare il collagene) mentre abusare ti farà sicuramente invecchiare. Il bere potrebbe essere anche piacevole ma attenzione alle quantità.

 

Idratazione interna: Bere tre litri d’acqua al giorno serve per purificare l’organismo e rendere il corpo più reattivo e giovane.

 

Idratazione esterna: l’applicazione di olio di mandorle dolci è da considerarsi un metodo molto efficace ed economico.

 

Scrub delicato: eseguirlo una volta ogni 30 giorni potrebbe essere un’ottima idea. Lo strato epidermico si ricambia completamente ogni 28 giorni.

 

Smettere di fumare: il fumo è uno dei fattori di rischio maggiori per la salute e i danni provocati sono direttamente proporzionali (se non esponenziali) all’aumentare del numero di sigarette fumate ogni giorno.

Smetti di fumare, il tuo corpo e il tuo portafoglio ti ringrazieranno per tutta la vita.

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Estetica Odontoiatria

Sbiancare i denti in maniera totalmente naturale rispettando la salute.

Tante volte i rimedi naturali sono la cosa migliore. Esistono diverse alternative per migliorarne la salute e l’aspetto dei nostri denti ma spesso si tratta di stratagemmi che necessitano di molto tempo per portare dei benefici apprezzabili.

Come prima cosa consiglio sempre una visita dallo specialista per capire se la nostra bocca è in buono stato e se possiamo procedere con un’eventuale azione di sbiacamento dai da te o professionale.

 

Quali sono i metodi per sbiancare i denti in maniera naturale senza indebolirli?

Utilizza la radice di Araak: Forse il rimedio migliore per sbiancare i denti. La radice di Araak (spesso associata ad uno spazzolino vero e proprio) è composta da potassio, fluoro e sodio. Elementi indispensabili per il benessere estetico dei nostri denti. Potete sfregarla leggermente per far si che i princi attivi vengano rilasciati progressivamente.

L’olio d’oliva: al contrario di quello che si possa pensare (forse per il classico colore che lo contraddistingue) l’olio d’oliva può aiutare i denti ad essere più lucenti, a pulirli dalle macchie e a donare nuova cera allo smalto. Tutte questi risultati sono riconducibili alla sua bassa acidità.

Bicarbonato di sodio: è possibile eliminare macchie di qualsiasi colore. Grazie all’ausilio di uno spazzolino possiamo creare una pasta di diversa consistenza che può essere sfregata delicatamente sopra i denti. Questo è il primo rimedio naturale che mi fu consigliato da mia nonna.

Il limone: grazie al suo succo è possibile migliorare la lucentezza dei nostri denti. Spesso viene utilizzato il succo di limone puro che successivamente viene eliminato dalla bocca grazie a forti risciacqui con abbondante acqua. Questo metodo così come il bicarbonato deve essere utilizzato con parsimonia dato che potrebbe ipersensibilizzare i denti.

L’acqua ossigenata: consiglio di non utilizzare questo strumenti dato che dovrebbe essere utilizzata con grande moderazione. Non è tollerata dal corpo e potrebbe arrecare danni importanti alla bocca (oltre che alla salute in generale se ingerita).

L’aceto di mele è ricavato dal mosto. L’aceto è considerata una sostanza con ottime doti sbiancanti senza il rischio di ipersensibilizzare la zona trattata.

L’ultimo metodo naturale per lo sbiancamento dei denti consiste nell’utilizzo di bucce d’arancia.

 

Quali sono i sistemi di sbicamento per i denti più efficaci?

Ricordatevi che i sistemi di sbiancamento più efficaci sono solitamente quelli eseguiti dal professionista che seppur si faccia pagare caro ha anche l’esperienza per poter utilizzare un mezzo collaudato senza la possibilità che possano venire intaccate gengive e denti.

 

 

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Capelli Estetica

Salute dei capelli, il ciclo di vita naturale dei follicoli piliferi nell’uomo e nella donna.

Il numero di follicoli del cuoio capelluto è in media di circa 100.000. Ogni essere umano perde circa 100 capelli al giorno e non vi è nulla di preoccupante in questo fenomeno. Ogni follicolo pilifero, infatti, è attivo e vivente e segue un ciclo di vita che ne determina una crescita di circa 1 – 1,5 cm al mese.

Il ciclo di vita non è infinito e, ammesso che non vi siano patologie che ne compromettano il corretto funzionamento, ha una durata media che varia tra i 2 e i 6 anni.

Il pelo dei mammiferi è generalmente sottoposto a una muta periodica. Nell’uomo, al contrario, il ciclo di vita si verifica in modo asincrono, quindi ogni capello si trova in una fase diversa del ciclo di vita.

Vi sono comunque dei periodi dell’anno, in particolare in stagioni quali la primavera e l’autunno, in cui si assiste a una caduta più consistente dei capelli.

LE FASI DEL CICLO DI VITA NATURALE DEL CAPELLO

Il ciclo di vita del capello si suddivide in tre fasi fondamentali: una prima fase di crescita, definita anagen, una fase di involuzione, catagen, e infine una fase di riposo, indicata con il termine telogen.

Prima fase: Ciclo di vita naturale dei capelli, fase anagen.

La fase anagen ha una durata di circa 2-7 anni. Generalmente nell’uomo dura al massimo 4 anni, mentre nella donna fino a 7. Anche fattori ereditari incidono su questa variabile.

In questo periodo, si verificano delle modifiche a livello cellulare. Si registra una crescita di circa 0,3-0,4 mm al giorno.

Le cellule staminali iniziano la loro attività mitotica, raggiungono la matrice e formano la guaina epiteliale interna. Si verifica la trasformazione dei cheratinociti in cheratina e il nuovo capello emerge.

Seconda Fase: Ciclo di vita naturale dei capelli, fase catagen.

La fase catagen vede una diminuzione del follicolo. L’attività mitotica si arresta, così come le funzioni vitali. Questa fase dura generalmente 7-21 giorni.

L’attività proliferativa cessa, e al contrario continua la trasformazione dei cheratinociti in cheratina. Il bulbo risale fino alla superficie, la guaina epiteliale si ritrae.

Terza fase: Ciclo di vita naturale dei capelli, fase telogen.

L’ultima fase, definita telogen, è quella di riposo del follicolo. Ha una durata di circa 3-4 mesi. In questo periodo il sacco follicolare termina la sua risalita verso l’esterno e sarà sufficiente un’azione meccanica di trazione, per mezzo di una spazzolata o di uno shampoo, perché questo lasci la sede follicolare portando alla caduta del capello. In quella sede probabilmente sarà già partito un nuovo ciclo di vita che porterà alla crescita di un nuovo capello.

Questo ricambio è compromesso in presenza di patologie, quali forme di alopecia. In questo caso l’unica soluzione possibile, se la calvizie presenta segni di avanzamento troppo importanti, è l’intervento chirurgico. Roma, capitale d’Italia per il trapianto di capelli, riconosce come la dott.ssa Chiara Insalaco abbia potuto importare la tecnica CIT del dott. John Peter Cole in Italia aumentando considerevolmente la qualità media delle estrazioni follicolari e potendo garantire risultati eccellenti in ogni situazione.

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Estetica Sicurezza

La nostra salute è in pericolo con i pigmenti da tatuaggio?

Sono davvero sicuri i pigmenti da tatuaggio? Abbiamo chiesto aiuto a Federico Galliani, tatuatore in provincia di Milano specializzato nei tatuaggi realistici.

”Le condizioni di igiene e sicurezza riguardanti i pigmenti da micropigmentazione e da tatuaggio, e in generale di tutti i prodotti utilizzati per l’esecuzione di queste due procedure estetiche, sono regolamentate dalla Risoluzione ResAp(2008)1 sui requisiti e criteri per la valutazione della sicurezza dei tatuaggi e del trucco permanente.

Questa normativa, entrata in vigore il 20 febbraio 2008, sostituisce la precedente ResAp(2003)2 sui tatuaggi e il trucco permanente, e si propone di delineare nel dettaglio le norme igieniche e di sicurezza sui pigmenti da tatuaggio relative alla composizione ed etichettatura dei prodotti, la valutazione e divulgazione dei rischi, sino ad arrivare all’immissione dei prodotti sul mercato.

Il fine della risoluzione è quello di tutelare la salute di coloro che si sottopongono a un tatuaggio o a un trattamento di trucco permanente.”

Quali sostanze possono essere utilizzate? Sono naturali? Nocive per la salute?

“La risoluzione fornisce una precisa indicazione delle sostanze ritenute nocive, cancerogene, mutagene e tossiche e di tutte le sostanze che non possono rientrare nella composizione dei prodotti cosmetici. Allo stesso modo, si ha un elenco di sostanze che al momento possono essere contenute in tali prodotti.

La normativa prende in considerazione anche il grado di purezza delle preparazioni dei pigmenti, definendo i limiti di impurezza.”

Come devono essere conservati i pigmenti?

“Per quanto riguarda la conservazione, i pigmenti e i prodotti per tatuaggi e trucco permanente devono rispettare rigide regolamentazioni. Devono naturalmente essere sterili.

I pigmenti devono essere conservati in modo da preservarne la sterilità. È consentito l’uso di conservanti, a basse concentrazioni, esclusivamente al fine di prevenire una contaminazione, e non per correggere impurezze dovute a condizioni igieniche non ottimali o inadeguate.”

Quali elementi devono essere indicati sull’etichetta?

“Anche l’etichettatura rappresenta una fase essenziale del processo di produzione. Sull’etichetta dovranno essere indicati i seguenti aspetti:

  • nome del produttore o del responsabile dell’immissione in commercio;
  • indirizzo dello stesso;
  • data di minima durabilità;
  • avvertenze e indicazioni per l’uso;
  • numero di lotto;
  • ingredienti;
  • garanzia di sterilità.”

Chi controllerà che tutto avvenga come indicato dalla Risoluzione?

“La risoluzione prevede che autorità competenti si occupino di monitorare costantemente che le attività di tatuaggio e trucco permanente, incluse la manutenzione, disinfezione e sterilizzazione degli strumenti, siano eseguite in conformità alla normativa.

Le autorità si occupano, inoltre, tramite l’ausilio di schede tecniche fornite dai produttori, di aggiornare con costanza la lista di prodotti idonei e di quelli vietati per la sicurezza di coloro che si sottopongono ai trattamenti.

Nel caso in cui un prodotto non sia ancora stato approvato e il produttore sia in grado di dimostrarne l’utilità e la sicurezza, questo può essere aggiunto alla lista di prodotti approvati.”

Qual è il suo consiglio per i clienti?

“In conclusione, quando si decide di sottoporsi a un tatuaggio, è essenziale rivolgersi a un professionista che sia in grado non soltanto di dimostrare le proprie abilità tecniche, bensì anche la propria attenzione nei confronti dei materiali e dei pigmenti utilizzati, al fine di tutelare la propria salute oltre che la propria immagine.”

Per maggiori informazioni sui tatuaggi v’invitiamo a leggere il blog del nuovo studio di Federico Galliani: https://whitelabeltattoo.it/blog/

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Estetica

Tricopigmentazione | Un rimedio naturale alla perdita dei capelli.

Negli ultimi anni, il mondo della micropigmentazione e quello del tatuaggio sono andati convergendo. Il tatuaggio è una tecnica antica che prevede l’inserimento di pigmenti nel derma. Nell’antichità venivano utilizzati dei pigmenti naturali, successivamente soppiantati da quello sintetici. Il know-how e le tecnologie di tatuaggio e micropigmentazione si stanno avvicinando sempre di più e questo fattore va a giovamento dei professionisti di entrambi i settori, che si trovano di fronte a infinite opzioni e possibilità.

Tra i più recenti e interessanti sviluppi delle due tecniche ricordiamo in particolare la pigmentazione del cuoio capelluto. Conosciuta nel mondo con i termini Scalp Micro Pigmentation (SMP), pigmentazione dello scalpo, e nella variante temporanea con il nome di Tricopigmentazione, consiste nell’inserimento di un pigmento specifico nel derma del cuoio capelluto tramite macchinari appositamente sviluppati, al fine di sopperire a condizioni di calvizie o diradamento permanenti o temporanee, causate da inestetismi o particolari patologie. Il fine è quello di creare un effetto del tutto naturale che possa migliorare la saluta psicofisica delle persone che si sottopongono al trattamento. Per maggiori informazioni sulla tricopigmentazione temporanea visita: https://beautymedical.it/tricopigmentazione/

Si tratta di una branca del mondo del tatuaggio nata e sviluppatasi a fronte delle continue richieste ed esigenze da parte del mondo medico. Sono sempre di più gli esponenti del mondo della medicina internazionale che decidono di affidarsi a tatuatori e ad esperti di micropigmentazione per sopperire ai limiti dettati dai rimedi farmacologici e dalla chirurgia.

Laddove un trapianto di capelli non è possibile e le terapie farmacologiche non sufficientemente efficaci, la Scalp Pigmentation offre una soluzione ottica alla calvizie. Il principio che guida il trattamento è la realizzazione di micro-depositi di pigmento puntiformi che simulino, in maniera bidimensionale, l’effetto del capello rasato sullo scalpo.

Ambiti di applicazione del tatuaggio dello scalpo. Il risultato è naturale?

I campi di applicazione della Scalp Pigmentation sono molteplici. Nel caso di alopecia androgenetica (la calvizie comune) o di diradamento, il trattamento è possibile con capelli rasati o con capelli lunghi a seconda del singolo caso, che dovrà essere di conseguenza ben analizzato e valutato. Prima di intervenire, è essenziale definire quale sia l’approccio più adatto per ottenere un risultato naturale che simuli al meglio l’effetto di un cuoio capelluto più folto.

Nel caso di alopecia totale, patologia che porti a una caduta di capelli su tutto lo scalpo, un trattamento con effetto rasato rappresenterà l’unica opzione di cui si dispone. Sarà necessario ricostruire interamente la linea dello scalpo, prestando particolare attenzione alla zona occipitale e ai parietali, aree in cui la pelle è particolarmente sensibile e il pigmento tende ad espandersi.

Un discorso simile vale anche per l’alopecia areata, condizione in cui la caduta di capelli si manifesta con formazione di zone completamente glabre. Obiettivo del tecnico, in questo caso, è creare, nelle aree interessate, la stessa densità presente nella zona circostante per evitare discromie.

Molto spesso, coloro che soffrono di perdita di capelli decidono di indossare un sistema protesico. Questa tipologia di soluzione comporta, però, elevati costi e tempistiche di manutenzione, poiché è necessario che la protesi sia cambiata, ripulita, e la pelle disinfettata e rasata. Diversi utilizzatori di protesi, stanchi di questa routine, decidono di rimuoverla e di affidarsi a un tatuatore o micropigmentista specializzati in Scalp Pigmentation per un trattamento con effetto rasato.

La tricopigmentazione fa male alla salute o è un processo del tutto naturale?

Come abbiamo già affermato, la Scalp Pigmentation è considerata da esperti chirurghi come un complemento valido al trapianto di capelli. In questo caso la tecnica può essere utilizzata per correggere e uniformare il risultato di un trapianto mal eseguito, per migliorare la resa estetica di una chirurgia di successo attraverso un implemento della densità del cuoio capelluto, o, ancora, per il camuffamento di cicatrici da trapianto.